L’incantesimo di Matteo
Ho letto e ascoltato mille interpretazioni sulla fretta di Renzi d’andare al voto in primavera e i consigli di taluni di tardare invece l’appuntamento con le urne.
Ho sentito valide e invalide motivazioni che spingerebbero Renzi a quel passo, tra cui l’impazienza, la crisi d’astinenza dal centro della scena, il timore che qualcuno prenda il suo posto, a partire dallo stesso Gentiloni, l’incognita congressuale nel suo partito e l’ombra della scissione.
Ma io credo che dietro ogni motivazione pur plausibile ci sia una sensazione che precede il calcolo tattico e la ragione politica e sfiora quasi la magia: si è rotto l’incantesimo. Si, lasciamo per un momento la politica politicante e la politologia e addentriamoci nel regno delle favole, dei boschi (o delle boschi) incantati.
Renzi aveva costruito la sua fortuna e la sua ascesa al comando sulla bacchetta magica che mutava la realtà con la forza delle parole e delle formule ammaliatrici: il cambiamento, la rottamazione, cambiar verso e cambiar passo, indicavano una frattura con la realtà e il passaggio a uno stato favoloso, il salto in un magico mondo delle meraviglie.
Per lo scopo si era circondato anche di uno stuolo di personaggi collodiani: gatti e volpi, mangiafuochi e fate turchine, per restare nel cuore incantato della Toscana. Magico, del resto, era stato il suo avvento al potere, senza elezioni.
La sconfitta del 4 dicembre e il conseguente, e coerente, rifiuto di Renzi di proseguire la sua storia fuori dalla favola, non più come leader vincente e fascinoso ma come azzoppato e perdente premier, ha spezzato l’incantesimo.
Ma la sua sensazione è che il sortilegio amaro non abbia ucciso ma solo addormentato il Principe e lasciato in sospeso, in una nuvola grigia, il suo regno stregato. Il timore è che i suoi poteri magici possano alla lunga svanire e che la realtà con le sue vecchie categorie possa riprendere il sopravvento e fugare ogni magia.
Da qui la fretta di rientrare, tramite il voto, nell’incantesimo. Ma una volta svegliati è difficile riprendere i sogni interrotti…
MV, Il Tempo 4 febbraio 2017