Auguri Silvio e Forza Ibernazione
Oggi 29 settembre, era l’incipit di una canzone famosa degli anni sessanta cantata da Lucio Battisti e l’Equipe 84. Ma da qualche decennio quella data è il compleanno solenne del leggendario Re Silvio, al secolo Berlusca.
Per capire l’età vera di Berlusconi bisogna far la media tra gli anni di galera che hanno cercato di affibbiargli media e giudici e l’età media delle sue ex-fidanzatine, olgettine e marocchine. Tra i 140 anni dei primi e i 22 anni delle seconde, si situa l’età vera di Berlusca.
Per i precisini oggi ne compie 81, ma lui li capovolge, mostra di averne 18 e infatti preme per avere, come un neo-maggiorenne, la patente di circolazione politica per potersi così candidare alle prossime elezioni nella primavera del ’18.
Si è rifatto da capo a piedi, ha perso chili, si è tirato la faccia e si accinge a interpretare il ruolo di Berlusconi due, la Vendetta, nelle vesti di Berlusconi uno, il Grande. Un remake.
Avete presente le sagome di cartone ad altezza d’uomo, detti totem, che si fanno per pubblicizzare un libro o un film? Nella riproduzione cartonata la faccia si deforma agli spigoli, gira male, i capelli sembrano asfaltati. Gli occhi sono ridotti a fessure, cinesizzati, come il suo Milan.
Sembra ristampato in 3D, stirato col lifting e la testa risuolata, il cuoio capelluto dipinto sulla testa con la cromatina. Mummificato in un sorriso perenne. Incartapecorito: non a caso ha sempre fogli di carta quando va in tv e non a caso ama le pecore, ma non più dal lato b.
Però se la forma imita il vecchio format, il contenuto è opposto.
Stavolta non è populista ma popolare, della Merkel non ha più il giudizio estetico-erotico di dieci anni fa, ma ha fondato l’Angela fan club in Italia; è diventato animalista e un po’ vegetariano, riceve le trans, adora le lesbiche, è centrista.
Una rivoluzione, salutata con un boato di ammirazione dai custodi del politicamente corretto. Finalmente Berlusconi è diventato antiberlusconiano. I giornaloni che lo massacravano al tempo in cui era premier, e tifavano per il mezzo golpe che lo spodestò dal governo, ora lo sostengono, lo usano come scaccia-salvini e scaccia-grillini, lo considerano un vecchio saggio e non più un vecchio satiro, malato di priapismo.
E lui se ne compiace e a giorni alterni dichiara guerra e inciucio, oscillando tra i due mattei.
Fuori dagli scherzi, dobbiamo riconoscere a Berlusconi tre o quattro cose non da poco: ha creato dal nulla un grande impero editoriale e imprenditoriale, si è inventato le tv commerciali di successo, fu un mitico presidente del Milan, e dal nulla inventò il bipolarismo in Italia, concorse a sdoganare i missini e li portò al governo insieme ai rustici leghisti e ai dc volpini, genere Casini.
Fu il Napoleone delle campagne elettorali, straordinario, sconfisse e umiliò come pochi la sinistra, anche se poi al governo lasciò molto a desiderare e le rivoluzioni annunciate non si videro quasi per niente. Ma giganteggia rispetto ai suoi successori e succedanei.
Fu odiato e amato come pochi, fu il prototipo a cui si ispirò Renzi, fu il precursore di Trump ma in versione sorrisi e canzoni. Da qualche anno non funziona più come leader, procede a zig zag, senza una rotta e soprattutto prescindendo dagli italiani che pure ebbe a cuore.
Ma è passato alla storia tramite leggenda e fiction. Si aspetta con ansia il film che gli sta dedicando Sorrentino. In politica estera fece cose egregie anche se nel mondo è conosciuto più come l’inventore del Bunga-Bunga.
Per le prossime elezioni, dicono i bene informati, non farà in tempo a scendere in campo perché le lungaggini che seguiranno alla fine della sua interdizione gli impediranno di candidarsi. E infatti sta scegliendo la protesi o il drone giusto, per sostituirlo nelle scene elettorali.
Per questa ragione, rilancio una proposta. Gli suggerisco una cosa che funziona meglio della grottesca imbalsamazione: la crio-conservazione. Surgelatelo, magari con dudù e l’agnellino pasquale e poi lo sbrineranno quando non ci saranno più quei giudici, l’interdizione, Salvini, Veronica e per fortuna neanche noi.
Un’era glaciale tutta per lui, esclusiva; lui è ricco, se lo può permettere. Si faccia ibernare e ne riparliamo, anzi ne riparlate, tra cent’anni. Visto che è esibizionista, esponetelo nel mausoleo di Arcore in una monumentale frigo-teca con la targa: Cavaliere sotto ghiaccio.
In caso d’emergenza rompere il vetro e il Cavaliere si renderà disponibile, come si dice delle maschere d’ossigeno negli aerei. Nell’attesa dell’avvento gli auguri migliori, di vero cuore, per i suoi formidabili 81 anni.
MV, Il Tempo 29 settembre 2017